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domande frequenti

FAQ - Domande frequenti

Cos’è la Fibra di Cellulosa e come si ottiene?

La Fibra di Cellulosa è un materiale isolante naturale applicato a secco e ricavato dalla trasformazione della carta di quotidiani invenduti, tagliuzzati e sfibrati fino a renderli simili al piumino soffice. In questa lavorazione vengono anche aggiunti dei Sali minerali per rendere il prodotto resistente al fuoco, all’acqua e ad insetti, muffe, microbi e roditori.

 

Essendo un prodotto naturale, la fibra di cellulosa è altamente traspirante ed ha ottime caratteristiche di volano igrometrico, cioè riesce ad assorbire l’umidità rendendo l’ambiente più secco per rilasciarla quando l’ambiente diventa meno umido, favorendo così la salubrità delle strutture e il benessere nelle abitazioni.

 

La fibra di cellulosa deriva dal legno e dunque possiede le migliori caratteristiche termiche di questo nobile materiale.

 

In estate la fibra di cellulosa raggiunge il più alto valore di inerzia termica tra gli isolanti naturali e sintetici portando così il massimo beneficio all’abitazione che in estate sarà più fresca, merito dell’enorme tempo di sfasamento dell’onda termica.

 

Esistono delle normative Europee che stabiliscono come produrre questo isolante ma solo alcuni marchi sono certificati con il simbolo EOTA. La certificazione EOTA rappresenta la massima garanzia di un prodotto di qualità, efficiente e sicuro.

 

La base del prodotto isolante deve essere pura al 95% cioè ricavata dalla trasformazione della carta di quotidiani invenduti.

La cellulosa brucia?

I fiocchi di cellulosa non bruciano, a contatto con le fiamme carbonizzano.

 

Come materiale B2 (difficilmente infiammabili) vanno protetti comunque da fonti incandescenti come canne fumarie nell’intercapedine o sottotetto.

 

Classe di reazione al secondo EN ISO 9239-1: B –s2, d0. 


  • B è la classe del materiale da costruzione “difficilmente infiammabile”.

  • s2 sta per limitata produzione di fumo in caso di incendio.

  • d0 significa che in caso di combustione non ci sono gocciolamenti o perdite.

 

In caso di incendio, i fiocchi di cellulosa sorprendono da un comportamento che rallenta e raffredda il propagarsi dell’incendio. Diversamente da altri materiali in classe A che non bruciano, ma si sciolgono e raggiungono temperature decisamente più alte, l’isolamento in fiocchi di cellulosa rappresenta una ulteriore sicurezza in caso d’incendio. Per comprendere il comportamento favorevole dei fiocchi di cellulosa sono rilevanti le seguenti caratteristiche:

 

  • I cristalli d’acqua, che sono fissati nella cellulosa, vengono rilasciati sotto l’influenza del calore e portano ad effetti di raffreddamento ed estinzione.
    Sotto l’influenza del fuoco si forma uno strato di carbonio sulla superficie dell’isolamento in cellulosa, il cui effetto è simile a quello del legno come strato protettivo contro la propagazione del fuoco.
  • La mancanza di ossigeno all’interno della struttura solida delle fibre di cellulosa contrasta la diffusione del fuoco.
  • La cellulosa ha una capacità di accumulo del calore particolarmente elevata rispetto ad altri materiali isolanti oltre ad una struttura a tenuta d’aria che tende a soffocare le fiamme
  • La tecnica dell’insufflaggio riempie il vano senza lasciare fughe e rimane stabile nel tempo (no assestamento), inibendo eventuali passaggi di aria/ossigeno al fuoco.

Il Grande Incendio: la verità sulla cellulosa

L’isolamento con cellulosa in fiocchi toglie i ponti termici?

L’isolamento con cellulosa in fiocchi non risolve i ponti termici, ma migliora decisamente gli effetti indesiderati causati dai ponti termici, quanto condensa e muffa. Infatti, all’interno delle intercapedini l’aria non è ferma ma si generano moti convettivi che raffreddano i ponti termici (solette o travi di bordo, pilastri, ecc.). L’insufflaggio con cellulosa in fiocchi ferma l’aria, scalda il pilastro lateralmente spostando il punto di rugiada. Prima dell’insufflaggio, il pilastro era esposto ai moti convettivi su tre lati, mentre dopo l’insufflaggio solo su uno. Non ultimo, l’aria più calda nella stanza scalda la superficie della parete interna.

Come si comporta la cellulosa nel tempo per quanto riguarda l'assestamento?

I fiocchi di cellulosa vengono insufflato con una densità prescritta dal produttore che garantisce la stabilità illimitata nel tempo. Bisogna differenziare due applicazioni a proposito: la posa libera tipica dei sottotetti e l’insufflaggio in intercapedine.


Nel secondo caso, i fiocchi sciolti ed allentati dalla tramoggia della macchina insufflatrice vengono spinti nell’intercapedine da un flusso d’aria che pulsa. L’aria funge praticamente da martello che addensa il materiale nell’intercapedine dove i fiocchi si infeltriscono formando un “materasso“ compatto che non è soggetto nel tempo. Il parametro determinante in questo gioco è la densità, ovvero: Il giusto quantitativo in “kg al metro cubo” distribuiti uniformemente nell’intercapedine. Formiamo i nostri posatori appositamente in corsi e aggiornamenti nel corretto uso della macchina, della valutazione tecnica dell’intercapedine tramite endoscopio per determinare la posizione dei fori.


L’unione fra corretta posa certificata dal posatore insieme alle prestazioni eccezionali del materiale stesso sono la garanzia per il cliente che non ci sarà alcun assestamento nel tempo, come certificato dal benestare tecnico stesso..
Il benestare tecnico europea attesta un assestamento pari a zero in muratura seguendo le indicazioni del produttore di min. 45 kg/mc. Solo in posa libera esiste un assestamento di max 13% sottoponendo il campione di materiale a scosse/urto. *


Su pagina 5 si trova questo esito:

Le prescrizioni del produttore indicano una densità in kg/mc che varia da 45 – 65 kg/mc per ogni dato spessore di intercapedine da <10 a 40 cm. Più largo l’intercapedine più alta deve essere la densità. Allego la tabella di densità raccomandate della casa Climacell.


Rispettando queste prescrizioni non c’è alcun assestamento. Tecnicamente, i fiocchi elastici si infeltriscono, la fibra si comporta come se piccoli artigli si aggrappassero l’uno all’altro.


In altre parole, solo un errore di posa in cui il posatore sta sotto la densità richiesta può risultare in un cedimento del materiale nel tempo. Per questo motivo ci appoggiamo su una rete di posatori formati in grado di realizzare quanto prescritto dal produttore.


*Questa simulazione di terremoti in laboratorio non corrisponde per fortuna alla realtà delle case, per cui in verifiche effettuati dopo 10 anni in uno studio Danese, l’assestamento in posa libera nel sottotetto risultava quasi inesistente. Tuttavia, in posa libera va aggiunto un margine del 10% allo spessore posato. Esempio: se lo spessore deve essere 25 cm, lo strato posato deve raggiungere i 28 cm.

 

In altre parole, solo un errore di posa in cui il posatore sta sotto la densità richiesta può risultare in un cedimento del materiale nel tempo. Per questo motivo ci appoggiamo su una rete di posatori formati in grado di realizzare quanto prescritto dal produttore.


*Questa simulazione di terremoti in laboratorio non corrisponde per fortuna alla realtà delle case, per cui in verifiche effettuati dopo 10 anni in uno studio Danese, l’assestamento in posa libera nel sottotetto risultava quasi inesistente. Tuttavia, in posa libera va aggiunto un margine del 10% allo spessore posato. Esempio: se lo spessore deve essere 25 cm, lo strato posato deve raggiungere i 28 cm.

Si può isolare una casa abitata? Oppure fa molto polvere?

Si, è possibile di insufflare una casa abitata, e con le dovute precauzioni il posatore può limitare la polvere ad un minimo, come in questa foto di una cucina in un appartamento abitato. 

Il nostro posatore valuta durante il sopralluogo se conviene intervenire dall’esterno o dall’interno dell’abitazione.

Dall’esterno non si tocca neanche lo spazio abitativo, ma non sempre è possibile operare da fuori. A volte, è più difficile ripristinare i fori dalla parete esterna, allora si interviene per forza dall’intern

Qual è il vantaggio rispetto ad un cappotto esterno?

Il cappotto esterno richiede una impalcatura, diversi giorni per concludere l’intervento e spesso il materiale isolante non ha le stesse caratteristiche dei fiocchi ci cellulosa.

Soprattutto la traspirabilità, l’isolamento acustico, l’igroscopicità: ovvero la gestione dell’umidità fondamentale per la prevenzione di muffa, e il comfort estivo sono punti di forza di climacell difficilmente raggiunti da isolanti tradizionalmente usati per il cappotto (polistirene/polistirolo).

Un vantaggio importante è il costo e la durata dell’intervento: Il cappotto esterno costa 5-8 volte di più di un insufflaggio, intervento che si conclude in 1-2 giorni a secondo delle dimensioni dell’abilitazione.

L’insufflaggio con cellulosa risolve il problema della muffa?

Ni. É più coretto dire che l’insufflaggio con cellulosa rimuove le cause all’origine della muffa, se esse sono da attribuire ad un difetto costruttivo, ovvero: il mancato isolamento della parete esterna.

La parete esterne fredda a contatto con l’aria calda e umida interna innesca una dinamica “igrometrica” dove l’umidità condensa sulla parete interna e le spore onnipresenti della muffa trovano le condizioni ideali per proliferare.

Se la parete esterna dispone di un’intercapedine, l’insufflaggio con cellulosa ferma il moto convettivo dell’aria all’interno dell’intercapedine che raffredda il muro interno e di conseguenza si alza la temperatura della parete interna. Spesso bastano pochi gradi per ribaltare lo scenario eliminando le condizioni di cui avrebbero bisogno le muffe.

A volte l’insufflaggio va affiancato da misure risananti e ovviamente la muffa che si era formata prima va eliminata fisicamente.

Abbiamo visto in una percentuale stravolgente che dopo l’insufflaggio la muffa non si è mai più presentata.

In presenza di umidità la cellulosa si inzuppa e si rovina?

No! In genere, i fiocchi di cellulosa hanno una capacità di assorbimento eccellente. Per cui: climacell può risolvere problemi legati all’umidità ma si sono limiti di contenimento da rispettare.

I fiocchi di cellulosa sono igroscopici, cioè: sono in grado assorbire facilmente l’umidità in qualsiasi forma.

Abbiamo visto in molti casi che l’afa o l’umidità eccessiva in una abitazione è stato tamponato dall’isolamento con climacell. Tamponato significa che i fiocchi sono facilitati grazia alla loro struttura di assorbire, trasportare e rilasciare l’umidità con una tolleranza notevole di immagazzinare acqua senza rimettere il valore isolante lambda.

In un caso limite di perdite abbiamo visto che i fiocchi di cellulosa si sono completamente inzuppati trasportando fuori quantitativi di acqua notevoli. Se la perdita si ferma e se la struttura è traspirante, i fiocchi di climacell si sono asciugati assumendo una consistenza di carta pesta, ma senza cedere di volume.

Detto ciò possiamo costatare che il contenimento notevole di acqua di climacell i casi estremi riscontrati nella pratica erano confortanti.

Però vale sempre la regola che i fiocchi di cellulosa non vanno posati in presenza di acqua. In presenza di umidità di risalita possono essere utilizzati materiali minerali come vermiculite o perlite.

É possibile insufflare sopra uno strato sufficientemente alto di isolanti minerali idrofughi.

Tecnicamente è stato attestato una capacità di assorbimento d’acqua del 15% del proprio peso. A 30% i fiocchi sono considerati fradici e vanno sostituiti.

Perché isolare un sottotetto con la fibra di cellulosa?

I fiocchi di cellulosa allentati dalla macchina hanno una consistenza morbida, sciolta, duttile che avvolge ogni irregolarità nel sottotetto con una aderenza perfetta. Questa condizione è fondamentale per la salute igrometrica e termica del sottotetto. Altri materiali a pannelli rigidi o a tappeto non possono raggiungere questa aderenza e non si riesce a colmare lo spazio tra un pannello e l’altro.

Ma i fiocchi non rappresentano solo un vantaggio tecnico perché solo un materiale in fiocchi compatto riesce a raggiungere ogni angolo del tetto – questa caratteristica è anche un vantaggio economico e di tempistica.

Tanti clienti ci portano un altro vantaggio importante della fibra di cellulosa: climacell non da fastidio alle vie respiratorie e non fa prudere come la lana di vetro.

Non si deteriora col tempo ed è riciclabile: se si deve rifare il tetto, la fibra di cellulosa presente nel sottotetto lo si può riciclare nello stesso sottotetto o nel tetto se si vuole fare una mansarda. Anche in futuro, climacell non creerà costi salati di smaltimento come le fibre minerali che appena diventano rifiuto tossico nocivo appena toccano il pavimento, seppure appena acquistato dal magazzino.



Inoltre, l’isolamento con fiocchi di cellulosa è leggerissimo e non grava sulla struttura. La posa è a secco, pertanto non vi è umidità da smaltire.

L’insufflaggio in posa libera con fiocchi di cellulosa è ideale per sottotetti ove sono presenti muretti che sostengono il tetto, per cui l’isolamento ubiquo con altre tecniche risulta “impossibile”.

Perché dovrei preferire fiocchi di cellulosa ad altri isolanti?

Ci sono più vantaggi di un isolamento in fiocchi di cellulosa rispetto ad altri isolanti:

  • Costa poco rispetto ad altri sistemi;
    È naturale;
  • Dura tutta la vita: è inattaccabile da muffe, roditori, tarli, batteri, fuoco;
  • Protegge dal freddo, dal caldo e dal rumore (gli isolanti sintetici proteggono solo dal freddo).
  • Gli altri isolanti naturali che funzionano anche per il caldo (ad esempio sughero e fibra di legno) costano molto di più;
  • Esistono case del 1900 isolate con la cellulosa il cui isolante si trova ancora oggi in un eccellente stato di conservazione;
  • È un’ottima soluzione antimuff
Gli isolanti tradizionali come il polistirolo polistirene, poliuretano non vanno bene?

Tali materiali vanno bene per il freddo, ma fanno poco o niente per il caldo. Spesso il loro formato è a pannelli. Nel sottotetto con il sistema a pannelli non si riesce ad ottenere una perfetta aderenza alle superfici perché l’estradosso del solaio di sottotetto ha sempre una superficie molto irregolare. Se non c’è aderenza, l’isolamento non può essere a regola d’arte.

Inoltre, tra pannello e pannello rimangono sempre delle discontinuità. Tali discontinuità non si hanno con un materiale sfuso come la cellulosa in fiocchi.

Climacell è riciclabile dopo l'uso, o se la presenza di additivi possa precludere questa possibilità?

In caso si dovesse smantellare una coibentazione, i fiocchi di cellulosa possono essere riportati in fabbrica. Se il materiale è ancora in ottime condizioni può ripassare i passaggi necessari in fabbrica per un ulteriore giro come isolante, diversamente viene riciclato come cartone ondulata per l’imballaggio. 



Sono proprio gli additivi antincendio e la lunghezza delle fibre che rendono il materiale adatto all’utilizzo come cartone per imballaggio che richiede le stesse prestazioni. Climacell è un esempio di “upcycling” e “cradle to cradle”, cioè il processo di trasformazione intelligente che usa materiali di scarto per la produzione di nuovi materiali o prodotti di migliore qualità e valore ambientale. in una filosofia e “upcycling”. Diversamente climacell può essere smaltito come inerte. La classificazione del numero dei rifiuti è 191201e CAE.

Esiste una specifica certificazione per materiale derivante da riciclo (Tipo III EPD, oppure Uni en 15804, oppure iso 14025).


Climacell è coperto da una EPD collettiva conforme alla norma UNI EN 15804 e alla norma ISO 14025. Nel caso specifico di climacell, si tratta di 88% di carta riciclata di giornali resi.

Per approfondimenti potete consultare la scheda di sicurezza che contiene indicazioni sullo smaltimento.

Inoltre, la ditta produttrice dispone di un certificato ambientale che risponde a richieste volontarie oltre alle richieste dalla legge: Il certificato QUH valuta la qualità, sostenibilità ambientale e compatibilità umana sulla base di una dichiarazione completa delle materie prima.

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